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(memorie di una buona a nulla)




sabato 26 aprile 2008

una costola di fango

Ci sono silenzi
che abitano le cose
e sbocciano nelle vite in fiore.

Attraversano le strade che conosci
e che non percorri;
risiedono nel segreto della luna
e fra i rami del gelso
diventano odore.

Ci sono silenzi
che coprono le notti
lasciando scoperti solo i fianchi.

Rimangono
i passi di Dio a fare eco al silenzio,
dove tutto ci riporta
come trascinati dallo stesso discorso,
alla genesi d'un giorno

dove una donna in ginocchio sul tempo,
piangendo sulla terra arida

ha creato
una costola di fango.




Beatrice Niccolai

lunedì 21 aprile 2008

il libero fiorire di un prato selvatico

Ti dicevo:
"ora mi tuffo in mare che voglio cogliere un fiore"


Capire il mondo dei poeti
è scendere negli abissi
e lì iniziare a correre come fosse la più estesa delle praterie.

Il poeta sempre vero
non ti svelerà mai il suo più alto segreto,
anche se tu lo condannerai
all'infamia della bugia,

E' già morto troppe volte
perché tu l'uccida.

Sembra che si perda nel mare mentre si lancia
e dove tu increspi le onde,
farà riemergere dal più nero degli abissi,
il libero fiorire di un prato selvatico



Beatrice Niccolai

mercoledì 16 aprile 2008

un peccato vestito di bianco

C'è stato un giorno,
- di quelli che non sfuggono al calendario della vita -
in cui ho afferrato un suono
- era per strada forse -
uno di quei suoni antichi come la dolcezza.

Mi sono afferrata per le labbra
una parola
- di quelle faticose da trascinare su per le salite -
e l'ho chiamata Speranza.

Ancora oggi,
quando mi porto a pascolare la vita,
è lei il mio cane.
Abbaia alla luna anche di giorno.

Dietro la collina
nasce ancora oggi
dal nero del mio manto

un peccato vestito di bianco.


Beatrice Niccolai



martedì 1 aprile 2008

nel volo selvatico delle anatre


Certe sere
vesto tutta la nudità dei miei anni.

Sono la verità
di un albero spoglio
e una promessa che porto con me
da prima che iniziasse
l'eterno.

Certe sere
sento tutto il male del vivere,
come una fatica
che non riesco a sopportare,
come un'antica promessa
da mantenere.

.
Nel volo selvatico delle anatre
s'alza come distratto dal rumore nel canneto
un altro giorno.



Beatrice Niccolai